"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

domenica 23 febbraio 2014


Una mia carissima amica, che ho molto deluso, mi ha accusato di essere pieno d'odio per le cose che ho scritto nel blog. Probabilmente è vero che sono colmo di rancore e che odio certe persone. Ma mi permetto di dire che, se odio il 10% della popolazione che detiene la metà della ricchezza nazionale, amo svisceratamente l'altro 90% a cui appartengo anch'io. Per ribadire il concetto, espresso nella barra laterale del blog, anche un papa (come possiamo vedere, ex-cathedra) la pensava come me. Spero che Francesco ci riservi delle sorprese come il povero Albino e che non l'ammazzino,... come il povero Albino.

venerdì 31 agosto 2012

Non morite per nulla

Angelo Di Carlo si è dato fuoco davanto alla Camera, gli operai del Carbosulcis minacciano di farsi esplodere, dopo che uno di loro si è ferito al braccio. Io mi domando perchè bisogna arrivare ad atti di autolesionismo o, addirittura, a suicidarsi senza profitto; questa crisi ha dei nomi scritti sopra, tutti sappiamo chi ha rubato i soldi pubblici. Non bruciamo noi stessi, bruciamo loro! Io vi assicuro che se dovessi arrivare alla disperazione e tentare gesti estremi, non me ne andrei da solo. Certo non riuscirei ad arrivare ad un Berlusconi, a un Verdini o anche a una Polverini, ma un cazzo di assessore regionale o consigliere comunale ladro e inquisito, me lo porto con me. Tanto se la fine deve essere il suicidio, che almeno la mia morte serva a ripulire uno spazio inquinato. Non si tratta di essere  kamikaze, non parlo di eroismo ma di disperazione. Non incito nessuno a delinquere, perchè la legge in Italia non ha più valore, quindi, in questo farwest è lecito farsi giustizia da soli, visto che nessuno protegge più i cittadini. I politici sono il cancro d'Italia, sono il nuovo volto della mafia. Spero che in breve tempo gli italiani, spinti dalla fame, si rivoltino e che la FIOM possa diventare il vero punto di riferimento per un governo di blocco popolare. L'Italia ha bisogno di comunismo, un disperato bisogno! Forza ragazzi, prima che il suicidio alla Di Carlo, diventi lo sport nazionale.

martedì 17 luglio 2012

Sono stanco d'essere italiano


Torno dopo qualche mese d'assenza, in cui ero in altre cose affacendato, perchè mi è giunta notizia (non certo attraverso i mezzi convenzionali) dell'operato di Francois Hollande. Ho controllato la notizia, mi sembrava troppo bella per essere vera. Non solo era vera, ma i francesi fanno benissimo a prenderci per il culo. Mi fa male scrivere certe cose, ma quando ho letto l'articolo ho pensato: " Credevo di stare in un paese con uno Stato di merda, ma ero troppo ottimista!" . Perchè dico che sono stanco d'essere italiano? Non certo per il mio Paese, ma per la gente che voterà nuovamente il pedopornonano o  gli altri schifosi personaggi che siedono nel Parlamento, a destra come a sinistra. Non ne posso più di gente che non ragiona con la testa, ma con il pube o la croce.
Noi stiamo quì a discutere del ritorno in campo del nano merdoso, delle ripugnanti frasi da ciellini di Casini, Bindi, Binetti sulle unioni di fatto; ci raccontiamo barzellette sul Trota, ascoltiamo quel povero culo di Bersani, aspettiamo le dimissioni dell'igenista troiona e così via. Loro, i francesi, ridono di noi e agiscono come non avrei mai creduto. Quindi mi unisco a Grillo per mandare "Affanculo!" tutti i nostri politici, Napolitano (e le sue intercettazioni) in testa.
Leggete quest'articolo del blog di Repubblica e sarete voi a scavare un tunnel TAV per andare in Francia.

 

La pozione magica di monsieur Hollande

La verità mi fa male, lo so. Per esempio, il Cavaliere ritorna in scena e, guarda caso, una delle sue emittenti, Retequattro, manderà in onda…il Padrino. Coincidenza o no, voglio parlare d’altro. Cioè, in fondo della stessa cosa. Ho l’indubbio privilegio di trascorrere molto tempo in Francia…Ma ho anche la dolorosa abitudine di paragonare il nostro Paese con i cugini d’Oltralpe. Ahinoi, un esercizio avvilente! Non sono passati ancora i fatidici primi cento giorni di presidenza eppure qualcosa – e che cosa! – François Hollande ha fatto (compreso la tiratina d’orecchi alla compagna Valérie Trierweiler per l’impertinente twitt contro Ségolène Royal, l’ex donna di François). In due mesi di governo ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta; il ricavato sarà messo a disposizione del fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani che sono funestati da periferie dissestate. Ma è significativo il modo con il quale ha giustificato l’operazione: spedendo un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Chapeau! Tradotto in soldoni, si tratta pur sempre di un bel gruzzolo, 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”.

Mica è tutto. Hollande ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione. Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali. Ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare parecchi quattrini della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociali. Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate. Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare. O prendere o lasciare. Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme single” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.

Roba che in Italia la Chiesa avrebbe scomunicato il governo, le destre avrebbero scatenato la guerra civile in nome della lotta al comunismo, attentati (di Stato? Mafiosi?) avrebbero sconvolto il Paese e traumatizzato l’opinione pubblica, la speculazione avrebbe affossato Borsa e mercato…In Francia, invece, tutto ciò ha prodotto qualche brontolìo, la protesta – più di routine – dell’opposizione. Ma lo spread invece di scattare all’inpiedi, addirittura è sceso, arrivando a 101 (da noi viaggia intorno a 470). L’inflazione non è salita. La competitività e la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.

Fossimo un popolo serio e coraggioso, dovremmo far piazza pulita del sistema che ci governa, ci soffoca, ci tartassa, ci sfrutta, ci dileggia. Ma questo è il Paese dei gattopardi…




martedì 1 maggio 2012

La festa più bella dell'anno

Portella della Ginestra
Il gruppo di Giuliano è in realtà uno squadrone della morte agli ordini dei Fasci di Azione rivoluzionaria (Far) di Pino Romualdi, delle Squadre Armate Mussolini (Sam) e della X Mas di Borghese. I documenti del controspionaggio Usa (ritrovati negli Archivi Nazionali di College Park, nel Maryland) rivelano contatti tra gli emissari di Salò e Giuliano fin dall’estate del 1944, quando un commando nazifascista inizia ad operare sulle montagne tra Partitico e Montelepre per addestrare militarmente gli uomini della banda.



"È il 1° maggio, amici, oggi non esordiremo come gli altri giorni, non importa se la cosa stupirà i sorveglianti. Il primo esercizio: uno, due, uno, due, il colpo di martello; e il secondo esercizio: falciare.
Il martello e la falce! Con un po' di fantasia, i compagni forse capiranno. Il martello e la falce! Mi guardo intorno. Sorridono e ripetono gli esercizi con fervore, hanno capito. Ecco, amici, è la nostra manifestazione del 1° maggio, e questa pantomima è la nostra promessa del 1° maggio, a cui, anche andando alla morte, restiamo fedeli."
L'8 settembre 1943 Julius Fucik veniva impiccato, il giorno in cui Badoglio firmava l'armistizio, un giornalista moriva per aver raccontato la verità, lasciando al mondo questa, incredibile, testimonianza: "Scritto sotto la forca".
Lessi questo libro quando ero in seconda media, grazie ad un illuminato professore d'italiano (storia e geografia), Giuseppe Ciannella, forse colui che più d'ogni altro ha contribuito alla mia formazione. Era un comunista di quelli d'una volta, con idee chiare e pulite, per lui il rosso era rosso ed il nero era nero. Però, era soprattutto un ineguagliabile insegnante; non so cosa darei per riascoltare Omero raccontato da lui. Il "Professore" era napoletano verace ed orgoglioso, ma amava tantissimo Bologna, che in effetti negli anni '70 si faceva amare. Aveva due figli, uno dei quali, Giuliano, era il grande tenore che ha calcato per anni le tavole del Metropolitan di New York. Il professore amava parlare di politica durante le sue lezioni. Era apertamente schierato contro la DC, che allora dettava legge, e contro i fascisti di Almirante, ma lo faceva in un modo talmente intelligente, che perfino mio padre e il padre di un altro ragazzo, che erano fascisti convinti, non potevano aver niente da ridire sul suo insegnamento. Insomma, una persona di grande valore, che sapeva imporsi con fermezza, ma anche farsi amare per la sua umanità e grande cultura.
Questo 1° maggio, lo dedico al Prof. Ciannella, sperando che sia un auspicio di riscatto proletario, senza il quale, siamo tutti sotto la forca.


Leggete il libro a questo link

mercoledì 25 aprile 2012

Chi non capisce con le buone...


La piazza citata è quella di Asti, dove vennero fucilati dei criminali di guerra, guarda caso, fascisti. Basta con i revisionismi e le equiparazioni, i partigiani furono il bene ed il fascismo il male assoluto. Chiudiamo Casa Pound e tutti i posti simili, dove si annidano le serpi nere. Un abbraccio ai membri dell' A.N.P.I. a cui dobbiamo tutto.


La mamma dei cretini è sempre incinta


Oltre a dimostrare una faccia da culo inimmaginabile, gli autori di questo manifesto del cazzo, dimostrano un'abissale ignoranza storica. Di chi minchia ci siamo liberati il 25 aprile se non di loro? Ma che vadano tutti a fare in culo! Ci sono ancora troppi fascisti in giro, occorre fare pulizia nel nome della Costituzione Italiana.

Nonostante Guccini si sia risentito di questo manifesto che cita una frase de "La locomotiva", ricordo che, il mio idolo canoro, pubblica i libri con Mondadori. Francesco cambia editore e recupera credibilità.

25 aprile, San Marco.

Buon appetito a tutti gli amici chiocciolini, oggi riuniti a lieto convivio, nell'attesa di tempi migliori.